IL DUOMO - PARROCCHIACONSELVE

Vai ai contenuti

Menu principale:

IL DUOMO

VIDEO E FOTO
 
 
 
 
IL DUOMO

Un Santo, Gregorio Barbarigo Vescovo di Padova, giunse a Conselve il 4 ottobre 1683 per ricordare agli abitanti di Conselve di allora e all'arciprete Don Giovanni Ricci che la vecchia chiesa, pur bella ed elegante a tre navate, era divenuta ormai troppo angusta di fronte "ad tantam animarum copiam" (tempi duri per la buona qualità!) e che quindi bisognava costruirne un'altra. Un Papa, allora Card. Rezzonico e poi Clemente XIII, venne il 26 luglio 1748 a consacrare la nuova splendida chiesa. Premessa ed epilogo assai onorati per il nostro Duomo: proposto da un Santo, consacrato da un Papa, protetto da un Martire: S. Lorenzo.

I lavori, avviati nel 1720, si protrassero per 28 anni, con l'Arciprete Don Antonio Melchiori, vicentino, e con le sole offerte dei coraggiosi conselvani.
Il progetto fu del Preposito Generale del Consiglio Somasco di S. Croce in Padova, Francesco Vecellio.
Ne risultò un capolavoro di arte classica, sviluppato in un'unica ampia navata, larga m. 17,40 e lunga m. 37,50, circondata da otto cappelle laterali seminternate, ritmicamente possente nel suo festoso alternarsi di grandiose lesene a colonna, dal capitello ionico-composito.
Nel presbiterio, sul fondo della maestosa abside a semicerchio, domina l'altare maggiore in marmo di Carrara, di tipica impronta settecentesca, con il tabernacolo finemente lavorato fino allo scrupolo nelle minaturiali statuine. Sovrasta il tutto, dall'arco all'abside, una grandiosa corona in legno dorato alquanto baroccheggiante.
Al centro dell'ampio soffitto dominano gli affreschi del Caironi, con il processo del Martire S. Lorenzo. Attorno al soffitto fanno corona i 14 medaglioni (tele), di pregevole fattura, opera dell'ab. Ferdinando Suman; raffigurano apostoli e santi.
Infissa sulla parete di fondo del presbiterio, contornata da cornice in marmo, sovrasta la tela del martirio di S. Lorenzo, già appartenente alla vecchia chiesa e attribuita al Tintoretto. Sopra la porta laterale a destra è sistemata una tela raffigurante la Sacra Famiglia; risale al primo '800 ed ha pregi notevoli, anche per la sua concezione centripeta.
Inestimabili capolavori di colore, di movimento e di efficacia espressiva sono le due grandiose tele (mq. 20 cad.) sistemate ai due lati del presbiterio, opere insigni di Lodovico Seitz di Roma. A destra: l'Ultima Cena; a sinistra: il Sacrificio di Melchisedech (episodio ricavato dalla Genesi c. XIV). Per l'improvvisa morte di Seitz, l'ultimo quadro fu portato a termine, sul bozzetto originale, dal Comm. Biaggetti pure di Roma. Le tele furono inaugurate con Mons. Beggiato nel 1910.
La base della classica torre campanaria viene fatta risalire al XII secolo e cioè all'epoca della costruzione della pieve da parte di Alberto da Baone (1194). La parte fino all'orologio sembra essere invece del XIV secolo. Aveva due sole campane ed era completo fino a quella modesta altezza. La parte terminale fu compiuta tra il 1763 e il 1766: 16 anni dalla consacrazione dell'attuale Duomo. La cupola si compone di zoccolo ottagonale in mattoni, sopra il quale sta il castello barocco in legno rivestito di piombo, di una sfera voluminosa, di una croce e di una banderuola. Subì un radicale restauro nel 1821, nel 1866, nel 1956 e un ripasso generale nel 1973. Le campane attualmente sono 9: 5 grandi e 4 piccole. Portano le seguenti date di fusione: 1611, 1832, 1856, 1912...
L'orologio esisteva già nel 1627; fu rimesso a nuovo nel 1766 e totalmente rinnovato nel 1859.
Per disposizione governativa, il 17 maggio 1943 due campane (la maggiore di q. 13,34 e la minore da concerto di q. 4,09) furono consegnate all'Endirot per essere fuse e trasformate in armi da guerra, durante la seconda guerra mondiale. Mons. Dal Pra però non le perdette di vista e, dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943, corse di persona a ritirarle dalla ditta Colbachini di Brentelle di Sotto (Padova). Le nascose sottoterra nel cortile della cononica e poi, nell'agosto del 1944 le fece risalire sul campanile.
Tutti gli altari laterali sono in marmo pregiato, costruiti in sobrio stile rinascimentale, con colonne romane, ad eccezione dei primi due, ai lati dell'altare maggiore, che sono in barocco e che già appartenevano alla vecchia chiesa.
L'altare di S. Giovanni Battista è del 1798; la tela con il Battesimo di Gesù è del 1803 (opera forse del Matteini). Dello stesso anno è l'elegante battistero in marmo (offerto dall'ab. Ferdinando Suman), sistemato inizialmente all'ingresso in sacrestia e trasferito nel 1939 al posto dell'altare di S. Giovanni Battista con Mons. Dal Pra.
L'artistica Via Crucis in terracotta che si trovava nell'Oratorio di S. Francesco, annesso al Duomo, scomparve. Quella attuale fatta incastonare sul dado del piedistallo delle lesene in Duomo dall'Arc. Mons. A. Contiero nel 1956, era stata acquistata da Mons. Beggiato nel 1920 e si presentava incorniciata in pesante barocco.

 
 
ORARI DELLE SANTE MESSE: IN DUOMO (FESTIVO ORE 7,30-9,30-11,00-18,30) ( PALU' 9,30) FERIALE 7,00-8,30-16,30-18,30
Torna ai contenuti | Torna al menu